Io mica lo sapevo: non me l’avevano detto. Se me l’avessero detto sarei stata anche più tranquilla, invece ero tranquilla normale, emozionata come quando ti devi buttare dal trapezio però sotto hai la rete (anche se non mi sono mai buttata da un trapezio e in quel frangente non avevo la rete, ma l’idea di emozione era quella lì).
Ovviamente era una tranquillità dettata anche dall’incoscienza, oltre che da un’inspiegabile fiducia nella Forza della Natura. Fatto sta che mi sentivo abbastanza padrona della situazione, a dispetto della mancanza di esperienza e tutto il resto.
Poi verso le 17 e qualcosa (credo di avere i geni della snaturatezza perché l’ora esatta non me la ricordo, accidenti all’ascendente che mai riusciremo a calcolare) ho avvertito con chiarezza che Ame-no-Uzume, Tlazolteotl, Asherah, Heket, Thalna, Rauni, Ilizia, Hina, Cerere, Athtart e tutte le altre divinità della fertilità e del parto e protettrici delle nascite erano con me perché ho acquisito dei superpoteri inequivocabili come se avessi bevuto un sorso di kriptonite omeopatica alla 2000CH e quando è stato il momento di spingere avevo in me la Forza di un Jedi femmina.
Quando ho visto il mio bambino appena nato, poi, è stato come se una leonessa si fosse impossessata del mio corpo perché ho capito che sarei stata pronta a sbranare chiunque avesse osato avvicinarsi al mio cucciolo con intenzioni minacciose, e penso che questa mia nuova condizione di leonessa si intuisse anche da fuori perché infatti nessuno ha mai osato avvicinarsi con intenzioni minacciose.
Almeno: non negli ultimi 15 anni.
I nomi delle dee ovviamente li ho trovati su wikipedia