Kikka I love you*

Per sempre nel mio cuore )*

Te lo ricordi, quel giorno lì, quando i tuoi amici ti avevano preso per il culo e ti avevano detto, figurati, se una così viene a darla a te, mezzo sfigato come sei. Tu non avevi detto niente, loro avevano pensato che ci fossi rimasto male, e invece stavi solo cercando di nascondere l’eccitazione e la gioia dopo che lei ti aveva guardato negli occhi e tu avevi visto che non eri, davvero, il mezzo sfigato che tutti credevano. Dicessero quello che volevano, non ti toccava più.
Avevi lasciato gli amici ed eri andato da lei, e l’avevi baciata per tutto il pomeriggio mentre lei ti accarezzava la pelle sottile del polso dove si sentiva battere il cuore.
Era inevitabile, poi, che ti servisse uno spazio grande, per contenere quella gioia, e avevi scelto il muro più nuovo, più candido, più visibile. Avevi aspettato il buio e lasciato le parole in grande, che le vedesse lei e che le vedessero tutti, in paese. Che si sapesse che lei era tua e che sarebbe stato così per sempre. Per sempre.

Poi, un giorno, non era stato più per sempre e quelle parole avevano cominciato a pesare, e quella scritta era diventata troppo grande, troppo vistosa, troppo indelebile, e avevi cominciato a cambiare strada, per non passarci più davanti e per non doverci pensare, che lei non era più tua e  il ricordo di quei pomeriggi e di quei baci ti grattava il cuore come una raspa.

Allora ieri hai aspettato il buio, di nuovo, e quelle parole che erano tue le hai violentate, con rabbia e colore, per non vederle più. E invece, sotto, vedi: ci sono ancora.

* (io leggo le scritte sui muri)