in cui facciamo tutti gli auguri a mia madre che compie gli anni

Dice mia madre che non si capacita di essere arrivata a settant’anni, lei che se ne sente a malapena trentadue.

In effetti mi sono spesso chiesta dove trovi  tutta l’energia che mette nelle cose, al contrario di me, che fatico spesso a trovare la forza: ho sempre pensato di esser nata mollusca.
Finalmente ho capito che è anche questione di anzianità. Io che mi son fermata come età mentale ed emotiva ai miei quaranta: non tecnicamente ma spiritualmente ho otto anni più di lei.  E li sento tutti.

inquinamenti

È un vero peccato che la statale tra Padova e Vicenza sia un punteggiare instancabile di sorgenti luminose: insegne, lampioni e fari. Un serpente di zone industriali e centri commerciali che dorme sempre con la luce accesa.
Ho avuto voglia di buio: mi sarei fatta volentieri guidare da una rosea luna snella e dalla sua brillante stella amica.

la domenica perfetta

Cominciare la giornata leggendo di basilico e menta ma svegliarsi del tutto al profumo di pane e caffè.
In attesa degli amici saturare la casa di coriandolo e cumino, in giardino erba tagliata e luce e aria da primavera matura.
Cioccolato e pistacchi a saziare la lingua e insonnolire gli occhi; pelle al sole e mani a cercare carezze di finocchietto e rosmarino.
La sera, forse, saprà di aglio e limone.

una cosa di quando muori

Se quando muori il mondo (un microcosmo, una regione, un Paese) risuona della tua musica, declinata in mille voci più o meno intonate, o rigirata in silenzio nella testa insieme a parole sedimentate da decenni di ascolti un po’ attenti e un po’ distratti; se il primo pensiero di chiunque è un verso o una frase di qualche tua canzone, e non per tutti la stessa, ma ognuno la sua, quella che raccoglie meglio la nostalgia: secondo me qualcosa di buono nella vita l’hai fatto, e puoi morire (quasi) contento.

Io, per me, è tutto il giorno che mi canto in testa Cara