ovviamente la Coppa dei campioni non è mai stato considerato un vero gelato

A pensarci bene, credo di individuare il discrimine tra l’età infantile e quella (pseudo)adulta nel momento in cui, da un giorno all’altro, smetti di mescolare i gusti dei gelati nella coppetta.

Io, per la verità, alla coppetta ho sempre preferito il cono. Ancora oggi secondo me il gelato è più gelato dentro al cono, ha un sapore migliore, ti dà come valore aggiunto la goduria della leccata, che è fondamentale, se vuoi gustare un gelato sul serio. Poi ognuno fa come crede: lecca con la tutta la lingua o solo con la punta, dall’estremità superiore del gelato o dai lati; o raccoglie, sbocconcella, con la boccuccia socchiusa: succhiando, quasi. Non importa.

Gli estimatori del cono sanno perché estimano il cono, è per via del da fare che dà alla bocca. Gli altri, quelli della coppetta, oltre a non sapere, o far finta di non sapere, che nella coppetta a parità di prezzo ci sta meno gelato che nel cono, che di per sé quindi secondo me sarebbe una truffa, e una truffa perpetrata nell’indifferenza generale; oltre a quello, trattano il gelato con distacco: quelli della coppetta, insomma, io quasi sempre li ho considerati tipi poco appassionati. Gente che ha paura di sporcarsi, che usa il cucchiaino invece di affondare con voluttà nella dolcezza. Frigidi, ecco, se non fosse che dir frigidi parlando di gelato sembrerebbe quasi un complimento.

Questi della coppetta, io mi domando se si ricordano il giorno in cui hanno smesso di mescolare i gusti del gelato nella coppetta. Ci dev’essere stato un giorno, visto che gli estimatori della coppetta sono tutti molto ordinati (io li guardo, di tanto in tanto) e mangiano il gelato senza assolutamente mescolare i gusti, al massimo prendono graziosamente col cucchiaino un assaggio di due gusti diversi ma senza promiscuità, evitando l’amalgama: eppure tutti, da piccoli, mescolavano il gelato, basta conoscere dei bambini per sapere che è nella natura delle cose. Quel giorno lì, anche se quasi nessuno se lo ricorda, ecco: è stato il giorno in cui son diventati grandi.

Io questo giorno non me lo ricordo perché non c’è stato: noi estimatori del cono da piccoli o da grandi mangiamo il gelato alla stessa maniera, rischiando sulle nostre magliette l’onta dello sbrodolo senza paura.
Ma ho memoria, chiarissima, indelebile, di me piccola davanti al supermercato del mio quartiere, con una Coppa dei campioni,  mezza vaniglia e mezza cioccolato, che bianca e marrone com’era per me non aveva alcun senso.

La certezza, quindi, è che in un periodo della mia vita sia stata bambina anch’io. Non è dato sapere, dal momento che la coppetta la evito da anni, se questa fase sia passata o se perduri.

9 pensieri su “ovviamente la Coppa dei campioni non è mai stato considerato un vero gelato

  1. No, io non lo paciugo più ma mi ricordo nitidamente quando lo facevo. Circa Bepi bisogna organizzare una missione apposita, secondo me. Potrei anhce portarne una vaschetta a qualche cena, ma assaporare una coppetta con -faccio per dire- sedano, grappa e fico, seduti su poltroncine di plastica, di fronte alle serrande di un gommista, sotto la luce al neon, nella periferia padovana, ha un suo perché.

  2. ho passato i 40 da un po’ ma io, se mi capita di mangiar il gelato nella coppetta -ma anche a casa quando si compra il gelato sfuso e lo si mette nel bicchiere o nella scodella- finisco sempre per mescolarlo tutto: è grave?

  3. morsomarchino, eheheh… pensar al gelato e aggiunger una m davanti al nome è stata una cosa sola

  4. chapeau al discrimine, confermo anch’io … anche se, al solito, ho delle mie fisime sul mangiare il gelato nel cono … insomma, da quando c’è la cialda, fatico ad accettar la sola parigina … diciamocelo, la parigina è aria solida, con un gusto molliccio, dopo un po’ … mentre la cialda è un po’ come una sorella più bella della ragazza che ti piace … che quando la scopri, ti accorgi che non ce la fai a tornare indietro, senza notar le differenze …
    poi ci sono quegli assassini di gelatai che ti pucciano la cialda nel cioccolato e ci metton granella o zucchero, ma loro sono al limite del legale …
    e sarà che pure io grande, magari son grande, ma maturo è tutt’altra cosa … a casa mia, nel mio bicchiere, il gelato sfuso non ha mai un sapore solo …

  5. @mmmmorsomarchino: sei bimbo dentro 😉

    @savohead: magari una volta andiamo a mangiare il gelato insieme, che avverto delle affinità elettive 🙂

  6. eheh … d’accordo … c’è una gelateria sul lungolago di Lecco, che oltre a un ottimo gelato+cialda con cioccolato, propone anche delle ottime granite, belle dense e croccanti … giusto per allargare un po’ il parco golosità … eheh

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